Il 7 gennaio del 1978 un assalto architettato da alcuni giovani di estrema sinistra davanti all’ex sede del MSI (movimento sociale italiano) portò alla morte di 3 militanti del Fronte della Gioventù (due durante l’agguato, rivendicato poi dai Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale, un gruppo estremista di sinistra extraparlamentare, e uno durante i disordini pubblici verificatisi lo stesso giorno). È da 46 anni a questa parte che, in questo giorno, fascisti e neofascisti da tutta Italia si radunano per commemorare i camerati caduti nella strage. La manifestazione tenutasi più di un mese fa è stata autorizzata dalla magistratura, ma è stato veramente un presidio come tutti gli altri? Com’era facilmente prevedibile no: bracci tesi e inni al fascismo hanno popolato la commemorazione. A differenza di come fanno apparire alcuni giornali, infatti, non si è trattato di una semplice ricorrenza commemorativa, ma di un vero e proprio raduno fascista, e il fascismo, si sa, non è un’opinione, ma un crimine. Questo lo stabilisce la legge Scelba che nel giugno del 1952, con la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, introdusse il reato di apologia al fascismo; ma del rispetto della Costituzione, evidentemente, ci si interessa solo quando fa comodo… Questa messinscena va avanti da quasi mezzo secolo senza che nessun funzionario del governo si opponga, e c’è poco da dire se non che tutto ciò è vergognoso ed inaccettabile. In questi giorni più che mai ci teniamo a ribadire che il fascismo non è altro che un sistema dittatoriale e totalitario caratterizzato da intolleranza, violenza, discriminazione e oppressione che va contro i valori di libertà e democrazia alla base di ogni società civile. Non possiamo permettere che ideologie che incitano all’odio, al razzismo e alla discriminazione guadagnino ancora spazio nella società con la più totale indifferenza da parte delle istituzioni; non possiamo permettere che atti di simile scempio e gravità passino, come sempre, inosservati.