FITZWAY – Francis Scott Fitzgerald: “Racconti dell’Età del Jazz”

«Con le dovute scuse per questo impossibile insieme di argomenti,

pongo questi racconti dell’età del jazz nelle mani di chi legge come corre e corre come legge”

Introduzione di “Racconti dell’età del Jazz”; Francis Scott Fitzgerald

 

Racconti dellEtà del Jazz è una raccolta di racconti di Francis Scott Fitzgerald, pubblicata nel 1922.

Questa raccolta contiene undici racconti tutti accomunati da una atmosfera festosa, allegra, a volte scioccamente spensierata e svagata, in cui si muovono vari personaggi, tutti diversi tra loro, che incarnano le varie sfaccettature dei Ruggenti Anni ’20.

La storia più rappresentativa di questa atmosfera è sicuramente La Parte Posteriore del Cammello. In questo racconto l’autore tratteggia con pungente ironia personaggi che sono i classici stereotipi della borghesia americana, inseriti in un contesto altrettanto classico e stereotipato: una festa in maschera. Il racconto in sé non ha un vero risvolto metaforico, quasi non offre alcuno spunto di riflessione, ma si limita a raccontare una serie di situazioni, malintesi ed equivoci che orbitano attorno a questa festa in maschera a New York. L’autore con questo racconto intende sottolineare l’assurdità di questo susseguirsi di serate mondane, questo turbinio di feste ed eventi, senza però criticarle apertamente, semplicemente descrivendone tratti e personaggi caratteristici.

Fitzgerald scrive anche di storie d’amore tormentate e struggenti, come quella raccontata in Strega dai Capelli Color Ruggine. In questo racconto si narra, dalla giovinezza in poi, di due innamorati di New York, dello sbocciare della loro folle passione e del naufragio della loro storia. Fitzgerald usa la parabola di questi due amanti per raccontare l’amore in generale, la passione che via via brucia e si consuma, e con lei consuma gli animi degli innamorati.

Un altro racconto degno di nota è Il Diamante Grande Come il Ritz, contenuto nel capitolo Follie. Questa storia dai tratti favoleggianti e favolosi narra di una sorta di reggia, celata tra le cime del Montana, eretta su una collina che nasconde al suo interno un diamante di dimensioni enormi. La scoperta di questo diamante, e il suo sfruttamento, ha permesso al colonnello Washington di diventare un Creso del XX Secolo: l’uomo più ricco del suo tempo. Questo racconto è una chiara metafora dell’opulenza, del lusso e della ricchezza sfrenata: unici ideali della società di cui l’autore scrive.

Questa raccolta racconta gli States in maniera completa, prendendo spunto da ogni loro aspetto, personaggio e luogo: dall’America rurale e svogliata narrata in Jelly-Bean alla grande metropoli de La Parte Posteriore del Cammello; dai rampolli di ricche famiglie borghesi ne Il Diamante Grande Come il Ritz ai due veterani squattrinati in Primo Maggio.

Le storie contenute in questa raccolta descrivono una nazione in tumulto, in pieno rinnovamento, che vive una seconda giovinezza in preda alla “pazzia chimica” del Jazz e dei Roaring Twenties.

L’America è appena uscita dalla terribile violenza del primo conflitto mondiale, e vuole ad ogni costo dimenticare quel dolore, o offuscarlo per un attimo dietro al tintinnio dei calici delle feste e allo splendore delle luci dei palazzi e delle auto. In questa tempesta politica e sociale il passato viene visto come un orrore da dimenticare, le importanti questioni del presente vengono ignorate, il futuro assurge a realtà presente in una trasformazione della società sempre più veloce e frenetica, in una grande illusione di stabilità (presente e futura) che crollerà di fronte alla crisi degli anni ’30.

Fitzgerald si conferma ancora una volta il più entusiasta cantore e il più severo giudice dell’America del suo tempo, in un libro che affronta temi attuali ancora oggi; assolutamente da leggere.

Autore

Lorenzo Petricca

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