Il Liceo Augusto può vantare una grande tradizione. Il giornale degli studenti, Augustus, sta per compiere settant’anni ed è una delle più longeve testate studentesche italiane. Per celebrare questo compleanno e in onore degli ottanta anni del suo Presidente, Ferdinando Stirati, l’Associazione ex alunni augustei ha pubblicato in rete, a cura di Antonio Bruni, la collezione dal 1954 al 2022, sul sito www.augustusgiornale.it Gli augustei hanno avuto per generazioni un rapporto di legame con la loro scuola. Ferdinando Stirati, che fondò l’Associazione nel 1987, è stato alunno e con lui i fratelli, i cugini, sua moglie e le figlie. Ha insegnato Latino e Greco a via Gela per trent’anni ed è stato a lungo vicepreside. Augustus nacque nel 1954, fondato da due futuri giornalisti, Vittorio Panchetti e Orazio Petracca e ha avuto continuità fino al 1974, sopravvivendo alla prima ondata della contestazione, che provocò un silenzio tra il 68 e il 69. Riprese nel 1970 fino al 1974. Dalla fine degli anni Settanta è continuato a tratti. Nel nuovo secolo è uscito usufruendo della comunicazione elettronica in rete. Sono sessantasette i quaderni pubblicati nel sito. È quasi completa la collezione dei primi vent’anni, mentre si sta reperendo ciò che è stato pubblicato nei decenni successivi. La raccolta di Augustus è un tassello, piccolo ma significativo, di storia civile nazionale e rappresenta l’evoluzione della comunicazione spontanea, dal ciclostile alla stampa tipografica, a quella digitale. Sfogliando le pagine di questa rivista, redatta con piglio professionale, si può leggere come sono cambiati lo stile di vita, l’espressione e la formazione di generazioni di liceali cresciute nello stesso spazio urbano (il quadrante sud-est della Capitale) nell’arco di settant’anni. L’Augusto era considerato un liceo di periferia. Il suo bacino andava da San Giovanni al Latino-Metronio, arrivava a Cinecittà e sull’Appia fino a Ciampino, si estendeva alla Prenestina e alla Casilina. Era un’area molto popolare. Le famiglie erano di condizioni modeste; i più agiati erano i figli degli insegnanti o dei funzionari pubblici. Il liceo classico era la strada per arrivare alla laurea e accedere a una professione. Con questo spirito si affrontava la difficoltà degli studi classici. Alcuni temi editoriali sono costanti: l’adesione all’ideale europeo e la necessità di aprirsi alle esperienze internazionali, la tolleranza delle opinioni e il dibattito democratico, il riconoscimento della capacità formativa del liceo classico, la richiesta di apertura alla cultura e alla storia del mondo contemporaneo, la serietà dell’impegno accoppiata alla gioia dell’adolescenza, il gusto di sorridere all’austerità dell’istituzione, il funzionamento dell’istruzione come ascensore sociale, l’aspirazione a diventare classe dirigente. Dagli anni Cinquanta fino ai Settanta fiorirono in tutta Italia centinaia, forse migliaia, di testate studentesche, in tutte le scuole superiori, dai licei agli istituti tecnici. I loro fogli sono memoria storica della volontà degli studenti di esprimersi e di partecipare in un sistema scolastico che ancora riusciva a formare. La stampa di Augustus, come degli altri fogli studenteschi, era frutto di un lavoro comunitario e di un forte spirito di collaborazione e di dialogo. La redazione e la pubblicazione erano autonome, autogestite, autofinanziate con le vendite, la pubblicità, l’organizzazione di gite, feste e spettacoli.
Giornale come espressione spontanea ma anche come modo di vivere una comunità e di stare insieme con serenità e dialogo, di guardare al futuro con speranza. Sono nati amori e amicizie che durano oltre la vecchiaia. Si imparava ad autogestirsi: come finanziare la piccola impresa con le vendite, la pubblicità, l’organizzazione di gite, feste da ballo, spettacoli. Augustus fino agli anni 70 non ha goduto di finanziamenti della cassa scolastica, anzi organizzava lotterie in suo favore. Rendere accessibile in rete la collezione non è solo un fatto di nostalgia per chi ha vissuto intensamente quegli anni dell’adolescenza. È anche la possibilità di ripensare un modello educativo basato sulla severità (anche con qualche eccesso) e sull’impegno personale volontario. Emerge, in chi tra noi oggi rievoca quelli anni, la gratitudine nei confronti di un liceo che ha formato culturalmente, moralmente e civicamente le generazioni del dopoguerra. Il principio educativo è concepire la scuola come luogo aperto e accogliente da amare e onorare e non come luogo chiuso e inospitale da detestare e deturpare. L’edificio di via Appia può essere considerato brutto e scomodo ma è stato la casa della nostra adolescenza; abbiamo pertanto il diritto morale di tornare a visitarlo e di mantenere un legame con l’istituzione. È questo fondamentalmente lo spirito che unisce gli ex-alunni nel porgere un servizio di esperienza all’istituto e agli alunni attuali. Arricchiscono la pubblicazione gli interventi dei redattori storici e di altri augustei sulla vita dell’istituto. Molti di essi, dopo la rivista studentesca, hanno continuato la scrittura e la comunicazione, come giornalisti professionisti o scrittori o docenti o in altre professioni. L’esperienza adolescenziale è stata fondamentale -lo affermano quasi unanimemente nelle testimonianze- perché ha fatto aprire il loro sguardo sul mondo liberamente, oltre gli studi scolastici.
Gli interventi pubblicati: Vittorio Panchetti 1955, Valerio Tucci 1959 , Nicola Bruni (1960), Filippo Aulenta 1961 Luigi Dionisi 1961, Roberto Chiodi 1961 Giorgio Cazzella (1962),Raffaele D’Agata 1964 , Giacomo Fidei 1964 ,Leonardo Bonamoneta 1965 ,Claudio Paroli 1965, Bianca De Matthaeis 1965 , Giuseppe Ligotti 1965, Barbara Bronzini 1965 , Sergio Bonetti (1966),Silvana Silvestri (1966)Isabella Pierantoni (1967)Mara Gasbarrone 1967 , Mario Tonucci (1968)Natale Di Luca 1968, Lino Di Iorio 1968 Massimo Chieli (1969)Roberto Silvestri 1969, Luciano Teodori (1969), Angelo Masetti (1970)Laura Gasbarrone 1971, Romolo Reboa (1974) Roberto Morassut 1981Camelia Modani 1981