“Il medico della mutua” – Alla faccia del giuramento di Ippocrate!

Il 24 Febbraio 2003 è venuto a mancare uno dei più grandi attori del panorama cinematografico italiano: Alberto Sordi.
Nel corso della sua carriera questo straordinario artista ci ha regalato incredibili performance attoriali in dozzine di film come “Il Marchese del Grillo”, “Amore mio aiutami”, “Il Vedovo”, “I Vitelloni” o “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”.
In occasione del ventennale della sua morte, quale modo migliore di omaggiare il nostro “Albertone” se non con il ricordo di una delle sue pellicole più famose?
“Il Medico della Mutua” è un film del 1968 diretto da Luigi Zampa, maestro della cosiddetta “commedia all’italiana” e regista di molte altre pellicole con Sordi come protagonista, come “Il Vigile” o “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata”.
La vicenda ruota attorno al Dottor Guido Tersilli, un giovane medico fresco di laurea che tenta fin da subito di arricchirsi quanto più possibile. Egli punta tutto sulla sua convenzione con la “Mutua”, l’ente che dal secondo dopoguerra fino al 1978 si è occupato dell’assistenza sanitaria.
La figura di Tersilli, un mammone, donnaiolo, cinico e qualunquista, appare ben presto come uno scaltrissimo arrampicatore sociale, disposto persino ad abbandonare la sua compagna Teresa e ad intraprendere una relazione con la moglie di un medico in fin di vita pur di ottenere i suoi mutuati.
L’intero film mette dunque alla berlina le falle del sistema sanitario e dei suoi “medici della mutua”, uomini cinici che non sono interessati alla salute del paziente, ma che puntano solo al guadagno.
Luigi Zampa propone dunque una storia tragicomica e terribilmente realistica.
Alberto Sordi con una performance che gli è valsa un “David di Donatello”, interpreta dunque un uomo ambiguo che, sebbene compia azioni riprovevoli, spesso grottesche, risulta sempre divertente ed affascinante: il suo Guido Tersilli è un personaggio con il quale, nonostante il contesto sociale sia completamente diverso, è sempre facile empatizzare. Il protagonista ed i suoi colleghi rappresentano i tanti problemi creati dal consumismo del secondo dopoguerra.
Infine, un ulteriore punto di forza della pellicola non può che essere la colonna sonora di Piero Piccioni, con l’indimenticabile “Samba fortuna”, rimasta nell’immaginario collettivo di milioni di spettatori.

Autore

Gabriele Simbolotti

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