San Lorenzo, Roma, 12 Novembre 2023
La domenica si trasforma in un rituale cangiante di famiglia in famiglia, una coreografia di abitudini che si modifica con il trascorrere delle ore. Nella mia domenica, a tratti dipinta con i colori dell’arcobaleno, le figure di zie, zii, nonne e nonni si rivelano militanti storici per i diritti LGBTQIA+. Mi sento fortunata ad ascoltare le evoluzioni e le battaglie che costituiscono le conquiste degli attivisti.
In questo scenario, spicca la coppia di Anna Laura Annibali e la sua “Micia” Lidia Merlo, protagoniste di questa lunga giornata a tavola. Insieme da 20 anni, la loro storia inizia con una dichiarazione d’amore scritta con una bomboletta spray: Lidia moderna writer conquista. Laura scrive sul muro di fronte a casa sua: “Laura ti amo appassionatamente e perdutamente”.
Mentre ascolto mille aneddoti, è la descrizione della colazione preparata da Lidia per Laura a far riflettere sulla profondità della cura e dell’amore manifesti, con bevande calde e cucchiaini che tintinnano per avvisare che la tavola è pronta.
La storia di Laura e Lidia si estende anche al di fuori della loro casa, rendendole protagoniste di campagne pubblicitarie per un noto marchio di moda. La loro immagine comunica l’impegno civile che permea la loro vita insieme.
Andando indietro nel tempo, emerge la storia di Lidia che, sebbene sposata e con una figlia, si ribella agli stereotipi imposti dalla società. Nell’Italia degli anni ’70 essere lesbica era considerato immorale, e uscire allo scoperto richiedeva un atto di eroismo.
Allo stesso tempo Laura vive la sua omosessualità con vergogna per molti anni. Entrambe fanno coming out tardi nella vita, ma quando lo fanno pubblicamente diventano figure di spicco in Pride, conferenze, manifestazioni, tavoli tematici, e catturano le loro vite e quelle di tanti altri in docufilm.
Il 23 novembre 2016, Anna è tra le prime, con la sua Lidia, ad unirsi civilmente, condividendo un impegno comune per l’approvazione della legge sulle Unioni Civili, detta anche legge Cirinnà.
Quando mi chiedono cosa amo fare la domenica, rispondo con certezza: ascoltare queste due donne, un misto di nonne e bambine che si punzecchiano e si amano come 20 anni fa.
La tenerezza prevale quando scendo dalla macchina, aiuto Laura a scendere, e il suo desiderio di salutarmi con un bacetto, anche da persona altamente anaffettiva (come la stragrande maggioranza degli adolescenti), viene accolto con un abbraccio, forse il mio modo silenzioso di dire grazie.