La nostra quotidianità è fatta di tante piccole consuetudini consolidate. Ad esempio racimolare a ricreazione i centesimi di euro, i cosiddetti bronzini, per un pacco di patatine o una cioccolata calda alle macchinette. Oppure organizzare la colletta per il compleanno di Tizio o Caio mettendo insieme le banconote da €5. Tutto questo potrebbe, un giorno non troppo lontano, sparire dalle nostre vite. Il concetto di valuta virtuale si sta diffondendo sempre di più. Ma che cosa sono le valute virtuali, dette anche criptovalute? Sono tipi di valute che presentano sostanziali differenze rispetto alla nostra concezione del denaro: anzitutto sono slegate dalla gestione delle banche e sono gestite attraverso protocolli virtuali tra utenti, in secondo luogo consistono nel grado di sicurezza delle operazioni effettuate. La criptovaluta è una rappresentazione digitale di valore, che può essere utilizzata come mezzo di scambio o accumulata a scopo di investimento. Alcuni esempi sono i Bitcoin, i LiteCoin o Ripple. Queste valute sono create da soggetti privati che operano sul web, e non devono essere confuse con i tradizionali mezzi elettronici come le carte di debito o prepagate, i bonifici, Paypal o Apple Pay. Non sono quindi la forma digitale delle comuni valute (euro, dollaro, ecc.) e non vengono emesse né garantite da una banca centrale o da un’autorità pubblica. Pertanto, non hanno un valore legale e non devono obbligatoriamente essere accettate come forma di pagamento, ma solo nel caso in cui il venditore sia disponibile a farlo. Inoltre, il valore di tali valute non è garantito nel tempo e potrebbe essere soggetto a importanti fluttuazioni. Al contrario delle criptovalute, la moneta virtuale è una “valuta digitale emessa da banca centrale”, ovvero da un’istituzione pubblica che gestisce la valuta di un paese e controlla la quantità di moneta in circolazione. In questo contesto si inserisce il nuovo progetto della Banca Centrale Europea (BCE), che ha da poco lanciato l’iniziativa dell’Euro Digitale. Questa valuta sarà esattamente come i contanti, con l’unica differenza che sarà in versione digitale e, come il contante, ogni euro digitale posseduto dai consumatori sarà garantito direttamente dalla Banca centrale europea. L’euro digitale dovrebbe offrire qualcosa che attualmente non esiste: uno strumento digitale accettato universalmente in tutta l’area dell’euro per i pagamenti nei negozi, online o tra persone. Come il contante, a differenza delle criptovalute, l’euro digitale sarà privo di rischi, ampiamente accessibile, facile da usare e gratuito. La BCE comunque difende il ruolo del contante, per cui afferma che la versione digitale dell’Euro è solo destinata ad affiancarsi e non a rimpiazzare il contante.