L’amore è un concetto astratto che nasce e muore con l’uomo; l’amore è presente in qualsiasi cosa, ma soprattutto può assumere forme diverse e contrastanti tra loro, come ad esempio la passione per qualcosa, il forte affetto per qualcuno oppure l’amore per se stessi. Questa forza “magica” ha un effetto molto particolare su di noi: può portare a picchi di felicità assoluta, così forte da far perdere il senno, come può recare forti delusioni, estrema tristezza e dolore. Ma quindi qual è il significato di “Amore”? lo non credo che si possa dare una risposta univoca, poiché questo viene interpretato in moltissimi modi e ognuno di essi è giusto nella sua forma, infatti non dovrebbe esistere una forma di amore che è ritenuta “sbagliata” (anche se su questo argomento spenderei volentieri qualche parolina in più, ma non mi dilungherò troppo dal momento che tutti noi abbiamo capito cosa intendo). L’amore non si spiega, l’amore si vive e basta, perché se si passa la vita a cercare di capire il motivo per il quale si ama ardentemente qualcosa o qualcuno ci si ritrova sempre al punto di partenza e non servirebbe a nulla. Ma ora veniamo al tema principale: quali sono le differenze del concetto di amore di ieri, contro invece quelle di oggi? Ammettiamolo, ci siamo tutti innamorati almeno una volta nella nostra vita, e quella sensazione ci ha portato alle stelle, ma ci ha anche fatto conoscere la forza di gravità che ti trascina giù quando cadi dal cielo; possiamo dire infatti che una volta l’amore era nettamente diverso; da quando sono subentrate nella nostra vita le tecnologie in generale tutto è cambiato drasticamente. Il sociologo Zyamunt Bauman prima di lasciarci, aveva elaborato un’interessante analisi della società in cui viviamo oggi, definendola come “liquida”. Questa terminologia è poi stata utilizzata anche per parlare dell’amore e, partendo da qui, possiamo capire come esso oggi sia cambiato. L’amore liquido di Bauman altro non è che una definizione per spiegare la fugacità di questo sentimento che cambia e si evolve attimo dopo attimo, proprio come un fiume che scorre. In passato l’amore era più intenso sotto un certo punto di vista: pensate a quelle coppie di fidanzati divisi per mesi e mesi dalla guerra, oppure dall’assenza di mezzi di trasporto veloci che potessero condurli l’uno dall’altro. Pensate poi alle famiglie che, per motivi di casta nobiliare, non permettevano a persone di diverso ceto di sposarsi. Vengono subito in mente Giulietta e Romeo, ma anche Paolo e Francesca… ovviamente si tratta di amori romanzati, raccontati da autori che, pur edulcorando gli avvenimenti, in qualche modo davano un quadro di ciò che era l’amore all’epoca. Intenso, violento nella sua necessità, difficile, ma bellissimo. Oggi questo tipo di amore è meno frequente. Per quanto vi siano sempre coppie che sia amano alla follia e che incarnano l’amore puro e sincero, sempre più spesso sentiamo parlare di divorzi o di atti di violenza che nascono proprio tra due persone che millantavano amore. Ci ricolleghiamo cosi all’amore liquido di Bauman: la tecnologia ci ha permesso di avvicinarci alle persone che amiamo, ma allo stesso tempo ci ha instillato dubbi sulla fiducia (basti pensare a quanto le famigerate visualizzazioni di Whatsapp o le spunte blu abbiano causato litigi) e anche maggiori possibilità di fuga e distrazioni. Spesso infatti, se una storia incontra delle difficoltà, ci viene molto più semplice fuggire invece che lottare per mantenere vivo quell’amore. Grazie ai social siamo perennemente collegati con la persona che amiamo, ma anche col resto del mondo e se la nostra metà ci fa arrabbiare per un motivo qualsiasi può capitare che, invece di andare a fondo del problema, si preferisca cercare attenzioni altrove. Non per forza queste si devono trasformare in un tradimento fisico, ma si elude il problema. L’amore ieri e oggi è quindi sempre lo stesso nella sostanza: quel sentimento che fa venire le farfalle nello stomaco o che cresce piano piano e, senza nemmeno accorgersene, quella persona che fino a qualche giorno prima non conoscevamo nemmeno diventa parte integrante di noi. Ma l’amore è allo stesso tempo cangiante: il tempo e la società in cui siamo immersi lo fa evolvere. Da un lato in modo molto positivo perché, come abbiamo sottolineato, la tecnologia moderna ci permette di mantenerci in costante contatto con chi amiamo: dall’altro però ci offre anche delle scappatoie facili, mandando un po’ in malora quel concetto di amore eterno di cui sono pieni i capolavori della letteratura e che, in fondo, tutti desideriamo. Inoltre oggi i “grandi gesti d’amore” sono cambiati drasticamente: prima se c’era un interesse si corteggiava la persona in questione e si combatteva per ciò che si voleva davvero, invece adesso basta un “like” ad una storia di Instagram oppure un commento su Tik Tok per confermare l’interesse per l’altro. Come dicevo prima, l’amore è cangiante e si evolve con l’essere umano, ma ho l’impressione che piano piano stia andando a scomparire. Poiché io come persona aspiro all’amore che ti fa bruciare il cuore, che ti dà gioia e luce nei momenti bui, che ti dà la forza di affrontare le asperità per giungere alle stelle, purtroppo mi ritrovo spesso in situazioni dove ho aspettative molto alte e quindi mi chiedo: “È giusto oggi doversi immergere in una fantasia come l’amore puro quando è oggettivamente raro e molti non hanno intenzione di impegnarsi in una relazione per maturare come persone e crescere come coppia, oppure bisogna adattarsi all’idea che sentirsi “amati” è prezioso e che oggi l’amore non è più come una volta?” Sinceramente non saprei dare una risposta, perché bisogna adeguarsi alla società in cui si vive, a parer mio, ma credo anche che in certe situazioni sia salutare per noi lasciare il mondo digitale nel quale siamo immersi 365 giorni su 365 e godersi la persona o la cosa che amiamo senza le ansie e le insicurezze che i social ci iniettano nel cervello e che ci costringono ad avere paura di amare, quindi paura di vivere.