FITZWAY: Ernest Hemingway & “Per Chi Suona la Campana”

«Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno,
ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi»

Ernest Hemingway in “Per Chi Suona la Campana”

Per Chi Suona la Campana è un romanzo del 1940 di Ernest Hemingway, ispirato alla sua esperienza di corrispondente di guerra in Spagna.

Robert Jordan, professore universitario statunitense, si trova in Spagna per combattere i franchisti insieme ai partigiani spagnoli. Alloggia a Madrid, ma è chiamato a spostarsi al fronte dal comando generale delle forze repubblicane, per mettere in atto il progetto di far saltare un ponte vitale per la logistica delle forze di Franco. Viene affiancato alla Banda di Pablo che ha la base tra i monti vicino al ponte.

Guidato dal vecchio e saggio Anselmo, Robert raggiunge il gruppo e fa la conoscenza dei suoi componenti; Pablo, il capo della banda, una volta un grande combattente, ormai prigioniero del bere e disilluso di ogni ideale, ha trasformato la sua brigata partigiana in una banda di briganti; Pilar, moglie di Pablo, che è ormai il capo del gruppo, scorbutica e rude come una donna temprata dagli anni e dalle battaglie, combatte una propria guerra nella guerra contro la totale decadenza della sua banda, accoglie Robert come un figlio. Conosce anche Maria, e con lei, il grande amore. 

La storia si svolge nell’arco di tre giorni, tra scontri all’interno del gruppo e con i nemici, per culminare con l’ultima resistenza della banda all’avanzata ineluttabile delle forze nemiche, in cui anche i più pavidi riscoprono l’eroismo e il perché della loro scelta di combattere.

In questo romanzo l’autore ci lascia sfogliare liberamente alcune pagine della sua vita, facendoci respirare l’aria che egli stesso ha respirato; quasi riusciamo a vedere le stesse scene che ha visto e ascoltare gli stessi racconti che lui ha ascoltato, in una Spagna dilaniata dalla guerra civile. E’ un racconto pervaso da un’atmosfera afosa e soffocante e non per il caldo dell’estate spagnola, bensì per la violenza e il sopruso e la privazione della libertà che si fa carico di raccontare: una dittatura che vince e i suoi oppositori ridotti allo stremo. 

Il protagonista è un ritratto quasi perfetto dell’Hemingway di quegli anni: avventuroso e temerario, crede fermamente nella libertà, ma nonostante il suo essere un Eroe è un personaggio tremendamente umano. Alla ricerca di quel senso della vita che ancora non ha trovato e che forse mai troverà, Jordan non sa se alla fine della sua avventura spagnola potrà mai tornare in patria, ma fa comunque la scelta di partire e di combattere, perché «Oggi non è che un giorno qualunque di tutti quelli che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi». In questa frase Hemingway racchiude tutto il senso del romanzo; Jordan non è obbligato a partire ma la sua coscienza di uomo e di uomo libero gli impone di farlo proprio perché è convinto che il suo impegno possa davvero cambiare per il meglio le cose. In quanto uomo, non può ignorare il lamento dei suoi simili, perché ogni morte o sofferenza di qualcuno diminuisce il suo essere uomo e essere umano, e ogni volta che, metaforicamente, le campane suonano  a lutto non suonano solo per il morto, ma per tutta l’umanità.

Hemingway nel suo racconto inserisce due personaggi femminili molto forti, figure indispensabili all’interno del romanzo. Pilar, figura materna sia per Jordan che per Maria; tramite il suo personaggio l’autore critica l’atteggiamento di chi si dà per vinto e abbandona la lotta prima che sia davvero finita, chi abbandona gli ideali per cui aveva lottato e si adagia su una comoda bugia. Pilar prova a scuotere Pablo e a forzarlo di riprendere in mano le redini del gruppo, ma egli ormai ha perso la forza e la voglia di lottare, e vede solo la sua brigata come un mezzo di sostentamento, uguale a tanti altri; ha abbandonato la causa per cui lottava, la più alta di tutte: la libertà. Pilar è anche un esempio delle tante donne che hanno combattuto per la loro e la altrui libertà, troppo spesso dimenticate o oscurate dai loro compagni uomini, ma che hanno gli stessi meriti e meritano lo stesso rispetto dei tanti uomini che hanno combattuto per la loro stessa causa.

Maria è il grande amore di Jordan. Ha vissuto sulla sua pelle la violenza del regime fascista, ha visto i suoi genitori assassinati, l’unica persona che gli rimane è Pilar, che la ha accolta all’interno della banda, come una figlia. Sa perfettamente cosa significa odiare, e con Jordan scopre finalmente cos’è amare. E’ l’unico appiglio che salva Jordan dallo scivolare in un mondo fatto solo di violenza e di odio, e sarà proprio l’amore per Maria, più tangibile e reale di quello per la giustizia e la libertà, a spingerlo a dare tutto sé stesso fino al sacrificio estremo per portare a termine la missione.

Per Chi Suona la Campana è un assoluto capolavoro della letteratura del secolo scorso. Un romanzo indispensabile per la formazione (e la libreria) di chiunque. Pur considerando le contraddizioni e le debolezze dello schieramento per cui Jordan (e dunque l’autore) parteggia, offre una netta e precisa distinzione tra bene e male, in un’epoca in cui si tende pericolosamente a confondere gli schieramenti e a mettere in discussione la storia, le colpe e i meriti.

Un libro sull’amore e sul sacrificio, dai toni forti, assolutamente da leggere.

Autore

Lorenzo Petricca

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