La notte nazionale del Liceo classico è ormai giunta alla sua settima edizione, e anche quest’anno, nonostante gli sfortunati eventi e gli ostacoli che ciascuno di noi sperimenta ogni giorno, essa verrà nondimeno celebrata in tutta Italia. Anche il nostro Liceo, come di consueto, parteciperà.

La notte quest’anno si svolgerà però in modo un po’ diverso, come indicato dal coordinamento nazionale sulla loro pagina Facebook. Innanzitutto, essa è stata rimandata all’ultima settimana di Aprile, così da consentire un miglioramento della situazione sanitaria e un più sereno svolgimento della Notte. E, soprattutto, si terrà sui canali social, tramite dirette accessibili a tutti, e non oltre le quattro ore di durata. Sarà in tal modo possibile assistere anche ai progetti di Licei di altre città, unendo tutti noi studenti nella rievocazione della classicità.

Queste ricorrenze non sono affatto superflue, e neppure soltanto decorative. Anzi testimoniano attivamente la vitalità di un’istituzione, quella del Liceo Classico, da tempo screditata agli occhi dell’opinione pubblica. Chi pensa al Latino e al Greco, si sa, pensa a due lingue inesorabilmente morte, e di studio dell’antichità, accusato di essere inutile ed ozioso, non si vuol sentire proprio niente. Ma queste obiezioni dimenticano che la scuola deve formare uomini a tutto tondo, non macchine prive di cultura: questo, fra i tanti, è il grande lascito dell’humanitas, concetto fondamentale nella cultura antica e poi rinascimentale.

Per confutare poi chi afferma che il mondo antico è morto e sepolto, basta guardare alla Notte del Liceo Classico. Centinaia di scuole e migliaia di studenti fanno rivivere il patrimonio della cultura classica, annullando quasi i limiti del tempo, tra rievocazioni teatrali, musica e letture; e allora ci sembra quasi di intrattenerci con gli antichi.